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19-Maggio-2010

Boom denunce contro medici, 30 mila l'anno con +200% da '94 a 2007

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E' boom di denunce in sanità. Il totale dei contenziosi in area medica, contro Asl e singoli professionisti, è infatti cresciuto, dal 1994 al 2007, del 200%, arrivando quasi a toccare la soglia dei 30 mila. Ma il dato potrebbe essere sottostimato. Secondo Roberto Manzato, direttore danni non auto e vita dell'Ania (Associazione nazionale imprese assicuratrici), "questo numero rappresenta solo la punta di un iceberg. Molte strutture e molti professionisti non sono infatti assicurati". E' la fotografia sul contenzioso medico-paziente scattata oggi a Roma nel corso del convegno 'La conciliazione, un'alleanza rinnovata tra medico e cittadino', organizzato dalla Fondazione Previasme onlus e promosso da Assomedico, con la collaborazione di Fimmg (Federazione italiana medici di famiglia), la partecipazione dell?Ania e il patrocinio dell'Enpam (Ente nazionale previdenza assistenza medici e odontoiatri).

Secondo i dati dell'Ania, l'ammontare delle denunce e le relative aperture delle pratiche di risarcimento derivanti da sinistri nell'area medica è passato da 9.567 del 1994 ai 29.543 del 2007. Una crescita esponenziale accompagnata dalla parallela crescita dei premi assicurativi pagati da Asl e medici, passati, nello stesso periodo, dai 35 milioni e 406 mila euro del '94 ai 453 milioni del 2007. A crescere sono soprattutto i casi intentati contro i singoli camici bianchi. Dalle tabelle Ania emerge che il numero di denunce verso le strutture sanitarie presenta un trend in lieve diminuzione: dalle 16.424 del 2006 si è passati a 16.128 denunce nel 2007, con un decremento dell'1,8%, mentre quelle verso i singoli medici sono cresciute del 12,2%, così da 11.959 casi del 2006 si è passati a 13.415 nel 2007. Il paziente sembra quindi sempre più orientato a richiedere i danni al singolo medico piuttosto che all'azienda sanitaria.
Aumentano le denunce, ma aumentano anche i tempi di attesa per i risarcimenti. Dalle tabelle dell'Ania, la prima cosa che balza agli occhi è l'aumento vertiginoso dei cosiddetti 'sinistri riservati', vale a dire quei sinistri il cui risarcimento è sospeso in attesa di accertamento definitivo delle responsabilità. Se nel 1994 solo il 3,7% degli importi dei risarcimenti per responsabilità civile dei medici (5,5% nelle cause contro le Asl) restava accantonato in attesa di sentenza definitiva, nel 2007 questa percentuale schizza al 91,9% (88% nel caso delle Asl), a conferma dell'intasamento della macchina legale-assicurativa che evidentemente non riesce più a far fronte in tempi rapidi alla soluzione delle cause pendenti. Con danno soprattutto per i cittadini, ma anche per i professionisti e le strutture sanitarie che restano comunque 'appesi' in attesa di giudizio. Da rilevare infine la diminuzione del costo medio dei sinistri nelle cause intentate contro le strutture sanitarie, passato dai quasi 36 mila euro del 1994 ai 25.475 del 2007, a fronte dell'aumento del costo medio dei risarcimenti nelle cause contro i singoli medici, passato dai 16.752 euro del 1994 ai 28.224 euro del 2007.

Dati, questi ultimi, da prendere con cautela perché, avverte l'Ania, "il costo medio totale dei sinistri per gli anni più recenti potrebbe essere influenzato da carenze informative sulla definizione complessiva del danno. Proprio a causa dei tempi lunghi di liquidazione per questa tipologia di sinistri. Questa asimmetria informativa potrebbe influenzare il costo medio dei sinistri che invece - sottolinea sempre l'Ania - è destinato a incrementarsi notevolmente di anno in anno".

Courtesy by ADN Kronos Salute

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